She’s a rebel – 15 Memphis Minnie
Isabel Mariani 19/02/2021
Ci sono tante storie sul blues, tante quante sono i suoi protagonisti: come quella che dice che se vuoi imparare a suonare, devi andare in un crocicchio in campagna, poco prima della mezzanotte e da solo. Lì, troverai un grande uomo nero, gli darai la chitarra, lui te l’accorderà, suonerà qualcosa e quando te la renderà saprai suonare tutto! Chissà se quella ragazzina che si chiamava Lizzie Douglas (nata ad Algiers, un sobborgo di New Orleans il 3 Giugno 1897) prima di diventare celebre come Memphis Minnie, conosceva questi racconti, che colorano e caratterizzano il blues, perché non è solo un genere musicale ma uno “state of mind” (uno stato mentale), come diceva Leonard Bernstein, che nasceva dall’inquietudine quotidiana, dalla rabbia, dalle emozioni e i bluesmen cercavano di esorcizzare questi “blue devils” (diavoli tristi) con la chitarra e ogni tanto con qualche bevuta. Memphis Minnie fugge di casa a 13 anni, suona per strada e con le band dei locali per guadagnarsi da vivere. È brava, riesce a farsi notare e per quarant’anni, dagli anni ’20 agli anni ’50, registrerà brani che sono oramai dei classici nel repertorio degli artisti blues. E lei è fra coloro che realizzarono la transizione dal Delta Blues acustico delle origini, al Chicago Blues, il blues elettrico urbano. Memphis Minnie è stata ed è ancora l’indiscussa regina del blues: ogni sua incisione è disponibile e le nuove generazioni di musicisti continuano a subirne l’influenza e il fascino un po’ selvaggio e ribelle.
L’ascoltiamo in:
Hoodoo Lady Blues
Bumble Be
In my girlish days
I’m not a bad girl
Soo cow soo
Frankie Jean
When the levee breaks
Black Cat Blues
Kissing in the dark
Me and my chauffer
Sottofondi:
I got to make a change
Nothing in rambling
North Memphis
Good biscuits
Pickin’ the blues
When you love me
My strange ma