Domenica 25 dicembre alle 9,00 continua il nuovo ciclo di Facile Ascolto a cura del Maestro Massimo Contiero.
La sesta puntata di Facile ascolto del ciclo “Radici del contemporaneo” curato da Massimo Contiero si apre parlando di Bela Bartók, uno dei grandi compositori del Novecento. Nato in Ungheria, come l’amico e collega Zoltan Kodály si occupò del recupero della musica popolare prevalentemente della zona dei Balcani, ma non solo. Pubblicò anche un saggio intitolato appunto “Scritti sulla musica popolare” nel quale si legge che aveva constatato che la musica popolare, pur avendo un ambito melodico ristretto, non essendo destinata ad esecutori professionisti, aveva tuttavia una complessità e varietà ritmica spesso superiore a quelle della musica colta. Gli ascolti si aprono con una sua trascrizione per pianoforte di alcune Danze Rumene. Tutta la sua musica è influenzata da queste ricerche, anche non cita direttamente temi popolari. Come molti artisti della sua epoca, partecipò alla reazione antiromantica, all’interesse per il Primitivismo di cui è testimonianza il suo Allegro barbaro e troviamo tracce di Espressionismo nel suo balletto Il Mandarino meraviglioso. Uomo di grande dirittura morale, quando nel suo paese prese piede una dittatura di stampo fascista, poi alleata del nazismo, non volle accettare l’offerta che gli venne fatta di diventare Ministro della Cultura e preferì anzi emigrare negli Stati Uniti, per vivervi in ristrettezze economiche, spegnendosi, a causa della leucemia, nel 1945.
Continuando ad indagare quale fu il recupero della tradizione popolare nel Novecento, si continua con le figure di Leos Janáceck, per l’ambito moravo, e del brasiliano Heitor Villa Lobos.
La trasmissione andrà in replica il lunedì alle 21,00 ed il venerdì alla stessa ora.
Podcast disponibile successivamente online qui